Il pane dolce dello Shabbat alla farina di segale per l’MTC
“Ho scritto lettere piene d’amore. Non sono mai stato tanto attaccato alla vita.” Così Ungaretti reagisce di fronte alla tragedia, perché l’odio non si combatte con altro odio, ma con armi che l’odio non conosce, con l’amore, con la vita. Ed è con questa vitalità ed Allegria che voglio pensare al popolo ebreo, che ci è maestro in questo, perché è proprio attraverso l’umorismo che gli ebrei sanno opporsi al loro destino sempre appeso ad un filo, un umorismo brillante, grottesco, autoironico, accompagnato da un retrogusto amaro; voglio pensare a questo grande popolo abitante del mondo come a un popolo fiducioso, che sa sognare, che sa condividere i momenti gioviali, i ritrovi festosi, che assumono in fondo una valenza terapeutica, e il tutto sempre scandito dal ritmo di musiche e balli trascinanti.
"Signore del mondo, non ho mai pensato che saremmo arrivati tutti, ma fa che almeno i bambini e i giovani possano passare la frontiera e vivere in pace in Palestina. E anche gli uomini e le donne, i bambini, hanno bisogno di genitori... e visto che hai già salvato tutta questa gente, perché non salvi anche i vecchi? Che ti hanno fatto?"
Il rabbino Clément Harari
dal film Train de vie di Radu Mihăileanu
Dopo aver provato il pane dolce dello Shabbat ripieno di mela e uvetta, secondo la ricetta tradizionale di Eleonora, non ho potuto resistere e ho voluto provare altre versioni, perché è un impasto davvero squisito e facile da realizzare, e poi iniziavo ad avere nostalgia del “grande schermo”, e così ho fatto un nuovo video tutorial per la treccia a quattro capi.
Per onorare la simbologia ebraica, ho realizzato due trecce, una a quattro capi e una a tre, così che insieme formassero il numero sacro sette. Ed ancora una volta ho preparato il pane di venerdì e l’abbiamo consumato oggi, sabato, così come vuole la tradizione ebraica.
Ho optato per un impasto leggermente rustico, aggiungendo una piccola parte di farina di segale alla farina bianca. Ho farcito la treccia a quattro con la mia polvere di fragola e uno zucchero integrale di canna dallo spiccato sapore di melassa, e la treccia a tre con la mia marmellata di mandarino e delle nocciole Piemonte.
Lista della spesa per due trecce:
- 400 gr farina 0
- 100 gr farina integrale di segale
- 2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)
- 100 gr zucchero
- 20 gr lievito di birra
- 125 ml acqua tiepida
- 125 ml olio extra vergine d'oliva
- 10 gr sale
Sciogli il lievito nell’acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e fai riposare per 10 minuti, fino a quando si forma una schiumetta in superficie.
Setaccia le due farine, unisci il sale, lo zucchero, mescola bene e versa il lievito. Inizia ad impastare, aggiungi l’olio a filo, e infine le uova, uno alla volta fino ad incorporazione avvenuta. Lavora a lungo l’impasto, con la planetaria ci sono voluti circa 30 minuti per iniziare a vederlo prendere corda. Dopo circa un quarto d’ora ho rovesciato sottosopra l’impasto nella ciotola (serve a dargli forza). Quando inizia a staccarsi dalla ciotola almeno sui bordi, rovescialo sul piano di lavoro infarinato e dagli ancora qualche piega con le mani (io ho piegato come spiega Adriano qui).
Metti a lievitare per almeno 2 ore, al mio impasto ne sono servite 3 perché la temperatura in casa adesso è abbastanza bassa. All’inizio sembra non lievitare mai, ma quando parte la lievitatura dà delle belle soddisfazioni. Ad ogni modo lascialo lievitare fino al raddoppio.
Sgonfia il panetto lievitato e dividilo in due, quindi procedi con i due ripieni e gli intrecci.
Treccia a 4 ripiena di polvere di fragole e zucchero integrale
Lista della spesa:
- zucchero integrale
- un tuorlo d'uovo
- un cucchiaio di acqua
- semi di sesamo nero
Prendi uno dei due panetti e dividilo in quattro parti uguali. Stendile formando delle strisce lunghe circa 35 cm e larghe 10. Cospargile con la polvere di fragole e lo zucchero integrale. Arrotola le strisce sulla lunghezza, richiudendo all’interno il ripieno, uniscile da un capo e intreccia.
Treccia a 3 ripiena di marmellata di mandarino e nocciole Piemonte
Lista della spesa:
- 150 ml marmellata di mandarino
- nocciole Piemonte
- un tuorlo d'uovo
- un cucchiaio di acqua
- semi di girasole
Per la treccia a 3 non c’è bisogno di nessun tutorial, e tu dirai, finalmente!!
Inizia almeno il giorno prima perché devi preparare la marmellata di mandarino. Ovviamente la marmellata se rimane in vaso almeno un mese ne guadagna in sapore, ma questa marmellata era già il massimo il giorno dopo!
Il procedimento è uguale a quello precedente, dividi il panetto in 3 parti uguali, stendile formando delle strisce lunghe circa 35 cm e larghe 10 e disponi la marmellata e le nocciole.
Arrotola le strisce sulla lunghezza, richiudendo all’interno il ripieno, uniscile da un capo e intreccia.
Disponi le trecce su una placca da forno unta di olio e lasciale lievitare per altre due ore.
Accendi il forno statico a 200°.
Sbatti il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellalo sulla superficie delle trecce, cospargi di semi di sesamo nero la treccia alla polvere di fragole e di semi di girasole la treccia alla marmellata di mandarino.
Inforna per circa 20 minuti, quindi fai freddare le trecce su di una gratella.
Con questa ricetta partecipo all’MTC di Ottobre di Menu Turistico e Burro e Miele:
Nooo con la polvere di fragola!Mi immagino il profumo in cucina...brava Bucci!
RispondiEliminaUn profumo incredibile!!
EliminaGrazie mille!!! Un abbraccio
Ora ho capito a cosa ti serve la polvere di fragole!!!!Buonissimo il tuo pane, complimenti.
RispondiEliminaHehehe!!!
EliminaGrazie mille!!
Due pani perfetti in tutto, grazie del video, non capivo proprio come fare la treccia a 4!!!
RispondiEliminaciao loredana
Grazie Loredana! Sono contenta sia stato utile il video, in effetti la treccia a 4 è una delle più difficili, ci vuole un attimo a capire lo schema.
EliminaUn bacio, buona domenica
bellissimo post esauriente, interessante e corredato di bellissime foto e perfino di un video: che dirti, Bucci, sei stata davvero bravissima e hai incorniciato degnamente i tuoi pani perfetti e originali. Grazie mille davvero
RispondiEliminaDani
Grazie a te, Daniela!!
EliminaAnche io ho usato la farina di segale, ma ovviamente non è bello lievitato come il tuo, riproverò, ce la si può fare.
RispondiEliminaFantastico il ripieno mandarino nocciole.
E invece era così bella la tua tecciona!! E poi hai usato il lievito liquido!!
EliminaCara Bucci, grazie per essere passata a trovarmi. Sono venuta a vedere le tue trecce e le foto sono davvero incantevoli e parlano della bontà dei tuoi pani. Si, abbiamo creato un pane molto simile, che meraviglia la marmellata di mandarino, un profumo ancora più natalizio delle clementine. E poi quelle nocciole intere, disposte così ordinatamente....ma quanto sei brava? Una presentazione bellissima. Un forte abbraccio, Pat
RispondiEliminaMa grazie!!!! Un abbraccio grande anche a te!!
EliminaCara Bucci.
RispondiEliminaNon dobbiamo mai scordare l'orrore che hanno passato. La vita é preciosa...
questo pane é venuto benissimo.. e non é facile da fare.
Sei stata bravissima. Li conosco,sono buonissimi.
Un abbraccio.
thais
Hai ragione Thais!
EliminaUn abbraccio grande
Ed ecco qui le tue meraviglie!!!
RispondiEliminaBellissime ed immagino buonissime!
Che favola anche la marmellata di mandarino ... me la appunto perchè ne vorrei appunto fare una con gli agrumi ma non mi sono decisa ancora quali utilizzare fra i tanti ...
Non so te, ma il mio pane è stato spazzolato in nemmeno un giorno (in due ...).
Bacioooo
Grazie carissima!!! Io avevo già fatto quella di arancia, ma mai quella di mandarino. Trovo che siano squisite entrambe, quella di mandarino forse è più particolare.
EliminaSì, anche il mio, spazzolato in un attimo!
Bacio grande
la polvere di fragole la voglio!!!! subito!!! perchè fai così a una povera donna incinta condannata a passare un mese a leggere ricette? :-)))
RispondiEliminaSai...il film da cui hai tratto quella splendida frase, credo che sia uno dei film più strazianti che io abbia visto sulla Shoah...me è vero, senza il nsotro umore e la nostra forza...dove saremmo oggi?
grazie Bucci!
Hahahaha povera Eleonora!!! :)))
EliminaHai ragione, è un film che rivela da un lato l'umore, la gioia, il coraggio, la forza del popolo ebreo, ma dall'altro la drammatica verità della deportazione.
Grazie ancora a te per averci permesso di entrare in questa tradizione.
Un abbraccio