Come scegliere l’olio per friggere?

Tutti pensano che il fritto faccia male, in realtà una buona frittura fatta con il giusto olio assorbe meno grassi di un brasato o di uno stufato. Uno dei criteri per scegliere l’olio per friggere è il punto di fumo, ovvero la temperatura oltre la quale un grasso alimentare inizia a perdere la sua stabilità, inizia a bruciare degradandosi e formando sostanze nocive. Più l’olio è resistente al calore, quindi, più sarà sicura la frittura. Si sconsigliano infatti gli oli di semi vari perché non è possibile conoscerne la composizione e quindi il punto di fumo. Anche l’olio di semi di mais è sconsigliabile perché ha un punto di fumo di soli 160°. L’olio di semi di girasole addirittura ha il suo punto di fumo a meno di 130°. L’olio d’oliva e l’olio extravergine di oliva sono sicuramente gli oli migliori per friggere avendo un punto di fumo elevato, intorno ai 200°, ma purtroppo hanno anche costi elevati e un sapore molto deciso che non sempre si sposa con gli alimenti da friggere.

L’olio di semi di arachidi oltre ad avere un punto di fumo abbastanza elevato (180°), ha un basso contenuto di grassi saturi (18%) ed è perciò spesso preferito e consigliato per friggere.

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